Pella è un grazioso borgo collocato sulla sponda occidentale del Lago d'Orta volgendo lo sguardo verso l'Isola di San Giulio e Orta San Giulio. Una gradevole passeggiata sul lungolago conduce dalla Chiesa di San Filiberto, Prorio, fino alla piazza principale, piazza Motta. Qui si erge una torre medievale oggi proprietà privata ed ospitante una rinomata gelateria artigianale.
La Chiesa di San Filiberto fu donata ai canonici dell'isola nel 1039 ed è quindi tra le più antiche chiese appartenenti alla Pieve di San Giulio. Dell'impianto romanico è rimasto intatto solo il campanile a pianta quadrata, con strette feritoie, bifore e tetto in beole nere. Recentemente è stata portata alla luce l'absidiola ben visibile dal'esterno.
Restaurata e completamente rimaneggiata alla fine del XVI secolo, la chiesa presenta una facciata a capanna. Le cappelle della Via Crucis, costruite nel XVIII secolo, circondano la chiesa e rendono il luogo mistico e raccolto.
Dal piazzale antistante la chiesa Parrocchiale dedicata a Sant'Albino (VXI secolo) si accede all'antico ponte sul fiume Pellino. Si tratta di un ponte a schiena d'asino che reca la data 1578 e l'iscrizione "Magrioha-ninusde rugis fecit". Nel passato il ponte serviva da collegamento con il vicino cimitero di San Rocco: vi transitavano i cortei funebri che accompagnavano i defunti trasportati a spalla.
TRAGITTO PELLA-RONCO
TRAGITTO: PELLA->RONCO->PELLA - 30 MINUTI
CORSE dal 2 luglio 2016
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IL MUSEO DEGLI SCALPELLINI
Immagini, attrezzi e manufatti che raccontano l'antico mestiere degli scalpellini (i Pica sass)
Il granito del Cusio (il migliarolo) era considerato tra i migliori d'Europa, una volta estratto giungeva nei centri di Pavia e Milano viaggiando sulla ferrovia appositamente costruita per collegare Oira e Alzo di Pella, borghi collegati alle pendici dello sperone granitico, con Gozzano e quindi Novara.
Curiosità:
Il comune di Madonna del Sasso è posto sulla sponda occidentale del Lago d'Orta. Il suo nome deriva dall'omonimo Santuario, eretto tra il 1730 e il 1748 e che sorge su uno sperone granitico direttamente al di sopra del lago (696 m slm)
Il Comune è composto dalle frazioni di Artò, Boleto, Centonara e Piana dei Monti, ed assume il nome di Madonna del Sasso nel 1928.
Il carbonaio era la professione tipica di questi villaggi. Le coltivazioni agricole non consentivano un elevato stato di benessere, confermando lo stato di povertà della popolazione. Si raccoglieva il fieno, si coltivavano la vite, gli ortaggi, la canapa il farro e le patate, e si produceva olio di noci
La crescita del fieno però era rallentata dal clima, che consentiva solamente due tagli l'anno.
Dalla metà del 1800 fino metà del 1900 cambia l'attività principale della zona. A seguito di ricerche per valutare la qualità della roccia, si avviano diverse cave per l'estrazione del granito alle pendici del Santuario della Madonna del Sasso.
(fonte: Comune di Madonna del Sasso)
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